Nel varcare l’ingresso di Palazzo Tartaglione, si nota la presenza di un piccolo giardino, di fronte al portone, dall’altro lato della strada. Si tratta di un assaggio del giardino vero e proprio, un agrumeto con muro di cinta sull’emiciclo che consentiva le manovre di accesso delle carrozze al palazzo.

Palazzo Tartaglione - Giardino Edicola
Questo piccolo giardino si può pensare raccordato al più grande attraverso un viale ideale che, attraversando la strada, percorre l’androne del palazzo, avanza verso il giardino principale attraverso il cortile, e prosegue fino al suo muro di fondo. Alle estremità di quest’asse sono poste, l’una di fronte all’altra, due edicole, una per ognuno dei giardini, in un gioco prospettico molto suggestivo. Le edicole presentano decorazioni pittoriche a soggetto mitologico dipinte dal Taglialatela, al quale mons. Donato Tartaglione aveva affidato le decorazioni di Palazzo Tartaglione.

Il primo incontro col giardino vero e proprio avviene mediante la rappresentazione che di esso fa il Taglialatela nell’affresco posto sulla volta del vestibolo, oltre il portone d’ingresso. Sarebbe interessante stabilire se la decorazione sia antecedente o conseguente la realizzazione del giardino che essa raffigura. E’ probabile che il pittore abbia riportato nel suo affresco proprio il progetto del giardino che avrebbe realizzato successivamente.

Il Taglialatela fu dunque non solo pittore per la famiglia Tartaglione, ma anche consulente per il giardino. Egli, seguendo i dettami del giardino all’italiana, realizzò per Palazzo Tartaglione un agrumeto recintato da geometriche siepi di bosso.

I viali formali cedono ad un certo punto il passo ai sentieri sinuosi di un angolo di giardino all’inglese, diventato di gran moda a partire dalla realizzazione del parco della vicina Reggia di Caserta. Le essenze vegetali che costituiscono l’anima del giardino di Palazzo Tartaglione risentono dunque, come era naturale che avvenisse, dell’influenza che il Parco Reale ebbe sul gusto per un giardino che fosse non più solo produttivo, ma soprattutto un giardino di delizie. Ed ecco dunque che accanto ad aranci, limoni e mandarini fanno bella mostra di sé cycas, camelie, ortensie e tutte quelle antiche essenze che ancora oggi convivono in un’armonia che natura e uomo insieme concorrono a conservare.

Bibliografia

  • G. Mignano, Scenografie d’autore, in Casa Mia Decor, VIII, 80, dicembre 2002, pp. 102-105
  • XXIII Mostra della Camelia in Campania, Napoli, 2002
  • Giardini Storici 2004, I giardini storici casertani e beneventani. Una ricerca sul territorio, Ministero per i beni e le attività culturali. Il Museo all’aperto, Roma 2004
  • Giardini dell’Armonia – Guida ai giardini della provincia di Caserta, a cura di Nicola Tartaglione, Paparo Edizioni, 2004
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